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La maternità è sicuramente uno dei momenti più emozionanti e belli nella vita di una donna: le sensazioni che si provano, infatti, sono uniche ed irripetibili.
Tuttavia, è anche vero che il periodo della gravidanza è sicuramente difficile da affrontare, poiché ansie, paure e sbalzi di umore sono sempre in agguato.
Contrariamente a quanto si possa pensare, però, non è detto che la donna debba stare nove lunghi mesi in casa a riposare: al contrario, la donna in stato di gravidanza può tranquillamente viaggiare, a patto che si utilizzino le giuste misure di prevenzione.
E’ pacifico affermare che, con una mirata organizzazione e con tutte le precauzioni del caso, anche la donna in stato di gravidanza possa affrontare un viaggio, che talvolta si rivela essere quasi una sorta di medicina per alleviare lo stress e l’ansia del parto.
Tuttavia. è bene tenere a mente una serie di circostanze imprescindibili e fondamentali, senza le quali è sconsigliabile partire.
Polizza annullamento viaggio: cos’è e in cosa consiste
Si è accennato prima al fatto che molteplici agenzie offrano la possibilità di stipulare delle polizze assicurative che coprono la donna in caso di annullamento del viaggio.
Tale opzione contrattuale, infatti, offre una serie di vantaggi sicuramente importanti, in grado di garantire a colei che viaggia una copertura a trecentosessanta gradi.
I motivi che vengono accettati, in caso di annullamento, sono ad esempio quelli riguardanti la malattia o l’infortunio non preesistenti (ossia che non erano presenti prima della partenza), adeguatamente attestati con un certificato medico; inagibilità dell’abitazione privata di coloro i quali debbano partire, a causa di incendi, tempesta, esplosione e quant’altro; esordio di una gravidanza che si colloca, dal punto di vista temporale, in maniera successiva all’acquisto della polizza e del relativo viaggio con acclusa assicurazione.
Per le donne in stato interessante, è prevista anche la copertura in caso di patologie legate alla gravidanza.
I fattori fondamentali di una polizza di questo tipo
La cosa più importante da fare, a questo punto, è andare a scomporre tutti quelli che sono i fattori che caratterizzano una polizza del genere, così da cercare di comprendere da cosa sia composto un accordo di questo genere.
Innanzitutto, è bene specificare che tali polizze servono anche per tutelare il partner che accompagna, poiché viaggiare con una donna in stato di gravidanza comporta comunque una serie di responsabilità di cui tener conto.
Un’assicurazione di viaggio dovrebbe comprendere:
- il massimale milionario per la copertura di spese mediche e illimitato in caso di ricovero;
- copertura con responsabilità civile fino a 250.000 euro;
- rimborso illimitato per quanto riguarda le spese relative al rimpatrio.
Se queste sono le premesse, dunque, è importante prendere seriamente in considerazione l’idea di munirsi di un’apposita polizza per cercare di arginare, quanto più possibile, eventuali problematiche mentre si è in viaggio.
Tuttavia, è importante tenere a mente che queste polizze non coprono particolari circostanze, come ad esempio:
- cure mediche essenziali dopo la ventiseiesima settimana di gestazione;
- patologie preesistenti;
- parto prematuro
A parte questi casi specifici, dunque, la stipula di una polizza del genere risulta essere praticamente imprescindibile qualora ci si accinga a fare un viaggio fuori dai propri confini.
Ci sono documenti da produrre in caso di gravidanza?
Da questo punto di vista, la burocrazia è essenziale: in caso di gravidanza, infatti, è necessario munirsi di un apposito certificato medico che attesti lo stato di gravidanza della donna.
A partire dal settimo mese di gravidanza, infatti, sono molteplici le compagnie aeree o di navigazione che richiedono tale documento, che va consegnato al direttore sanitario di bordo qualora ci si trovi ad esempio su una nave.
Un rischio adeguatamente documentato, inoltre, è anche una sorta di prova incontrovertibile da presentare qualora ci si trovi nella condizione di dover rinunciare ad un viaggio per il sussistere dello stato di gravidanza.
In altre parole, dunque, non è possibile beneficiare di un rimborso economico qualora la rinuncia al viaggio abbia un motivo precauzionale; in tal caso, solo se vi sono delle comprovate emergenze si può procedere alla richiesta del rimborso.
Viaggiare in gravidanza: solo una questione di burocrazia?
Sicuramente prima di mettersi in viaggio è di importanza fondamentale informarsi su una moltitudine differente di ambiti, al fine di poter partire nella maniera più sicura e tranquilla possibile.
Da un punto di vista meramente generale, infatti, è fortemente consigliabile parlarne prima con il proprio medico: egli, infatti, sarà la persona più indicata a cui comunicare la propria intenzione di partire, così da comprendere se potrebbero esserci effettivamente delle controindicazioni.
Anche la destinazione gioca un ruolo importante: durante lo stato di gravidanza, infatti, ci si trova in una condizione clinica e fisica sicuramente delicata, ragione per la quale è fortemente sconsigliato visitare luoghi dove si potrebbero contrarre virus e/o malattie parassitarie generali.
Scegliere una destinazione di montagna potrebbe essere interessante, ma bisogna prestare particolarmente attenzione alle alte quote (per intendersi quelle che partono dai 1.800 metri), poiché in tal caso potrebbero insorgere delle complicazioni più o meno gravi.
Come ultimo fattore da valutare, poi, vi è quello del periodo migliore per partire: onde evitare di trascorrere una vacanza all’insegna delle nausee frequenti, è meglio scegliere il periodo che va dalla quattordicesima alla diciassettesima settimana, così da scongiurare qualsivoglia tipologia di problematica.
A quali compagnie affidarsi per una polizza assicurativa?
Fortunatamente, grazie anche ad una sensibilizzazione sempre più frequente sul tema, allo stato attuale sono molteplici le agenzie di viaggi o compagnie assicurative che offrono delle polizze assicurative decisamente vantaggiose, andando così a conciliare in maniera concreta tutti quelli che sono i crismi di utile e dilettevole; se da un lato, infatti, viaggiare può essere anche un ottimo metodo per smaltire lo stress e l’ansia, dall’altro lato è anche vero che bisogna porre in essere tutte le misure necessarie del caso, al fine di poter contare sempre e comunque su un’adeguata assistenza sanitaria, senza dover necessariamente subire un danno economico.
In definitiva quindi, è pacifico affermare che il mercato oggi offra molteplici soluzioni anche per quelle donne che, trovandosi in stato di gravidanza, sentono il bisogno di viaggiare per staccare un po’ la spina.
Tuttavia è anche vero che prima di partire zaino in spalla e valigia alla mano, è comunque di fondamentale importanza valutare tutta una serie di fattori sia clinici che burocratici.
Il ginecologo è lo specialista che più di tutti è al corrente dell’evoluzione dello stato di gravidanza, e solo lui sarà in grado di fornire tutti i consigli adeguati prima di intraprendere un viaggio fuori dal proprio paese; una volta valutate la condizioni del feto e della madre, è possibile cominciare finalmente a scegliere la meta che più si desidera, avendo però come premura quella di portare con sé il certificato medico che attesta lo stato di gravidanza qualora ci si trovi al settimo mese, e soprattutto facendo attenzione a scegliere la polizza assicurativa che tuteli nel migliore dei modi la propria condizione clinica.
Attraverso questi piccoli consigli, partire in stato di gravidanza non sarà più un problema, ma solo una delle tante cose da organizzare al pari della valigia, delle scarpe da portare con sé o dell’hotel da prenotare; una piccola parentesi che però si configura come essenziale se si vuole davvero godere del proprio tempo senza alcun inconveniente di sorta, ma al contrario beneficiando pienamente del proprio tempo a disposizione e investendo bene il denaro utilizzato per il viaggio.