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Vi siete mai chiesti perché il Colosseo si chiama così? E come veniva utilizzato? E poi perché all’Anfiteatro Flavio manca un pezzo?
ll più famoso anfiteatro romano, in grado di contenere fino a 50.000 spettatori, edificato su un’area al limite orientale del Foro Romano, deve l’appellativo Colosseo alla vicina statua del Colosso del Dio Sole (adattamento del Colosso di Nerone), che troneggiava alta e maestosa.
La statua, originariamente posta al centro della Domus Aurea di Nerone, adattata e trasformata nel Colosso del Dio Sole fu distrutta e di essa si conserva solo il basamento ancora visibile.
Dopo l’uccisione di Nerone, la statua venne rimodellata per raffigurare Sol Invictus, il dio Sole, aggiungendo intorno alla testa i raggi della corona solare.
Cosa dice l’enciclopedia Treccani riguardo il nome di questo splendido museo a cielo aperto?
Colosseo Nome dato nel Medioevo all’anfiteatro Flavio, da sempre uno dei monumenti più noti di Roma, inaugurato da Tito nell’80 d.C. Il nome deriva dalle dimensioni dell’edificio o, più probabilmente, dalla vicinanza della statua colossale di Nerone.
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Cosa si faceva all’interno del colosseo?
L’Anfiteatro divenne simbolo della città imperiale, quel grosso contenitore di giochi e rappresentazioni che da un lato intendevano esaltare e celebrare la magnificenza di Roma e dall’altro essere quell’oppio per il popolo che entusiasta assisteva ai cruenti giochi dei gladiatori.
Usato per gli spettacoli di gladiatori e altre manifestazioni pubbliche, spettacoli di caccia, rievocazioni di battaglie famose e drammi basati sulla mitologia classica, l’Anfiteatro è costruito con tecniche della prima Età imperiale, basate rispettivamente sulla linea curva e avvolgente offerta dalla pianta ellittica e sulla complessità dei sistemi costruttivi.
All’interno la cavea con i gradini per i posti degli spettatori era interamente in marmo e suddivisa in cinque settori orizzontali, riservati a categorie diverse di pubblico.
Gli spettatori raggiungevano il proprio posto entrando dalle arcate loro riservate, contraddistinte da un numerale, inciso sulla chiave di volta.
Dodici arcate erano riservate ai Senatori e immettevano in corridoi che raggiungevano l’anello più interno.
Sotto l’arena erano stati realizzati ambienti di servizio e sistemi di ingranaggio per trasportare nell’arena gli animali.
L’edificio poggia su una piattaforma in travertino sopraelevata rispetto all’area circostante e nell’arena era posta della sabbia per asciugare il sangue dei giochi.
Il Colosseo è una delle nuove sette meraviglie del mondo e rappresenta ancora oggi il simbolo di Roma nel mondo.
Perché al Colosseo manca un pezzo?
Quello che in molti non sanno è il perché della caratteristica forma asimmetrica del Colosseo, al quale manca visibilmente un pezzo.
La sua forma attuale deriva da un crollo conseguente ad un terremoto del 1349, che colpì fortemente l’Appenino Centrale estendendosi a Roma. Il Colosseo fu distrutto solo per metà in quanto poggiante soltanto parzialmente su un sottosuolo molle e argilloso, derivante da un antico laghetto. Le caratteristiche di questo terreno, nell’area meridionale dell’edificio, fecero sì che in seguito a quel disastroso terremoto soltanto parte del Colosseo crollasse, lasciando integro il resto dell’edificio.
I dati sulle visite al Colosseo
Colosseo al vertice della classifica dei musei e dei parchi archeologici statali più visitati del 2019. Una presenza che conferma il primo posto del 2018, con oltre 7,5 milioni di visitatori. Seguono le Gallerie degli Uffizi, con quasi 4,4 milioni di ingressi, e Pompei, con circa 4 milioni di presenze. Sono i dati pubblicati dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo.