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Negli ultimi anni, l’evoluzione delle tecnologie digitali ha rivoluzionato il modo in cui fruiamo dei contenuti video. Due delle tendenze più significative in questo contesto sono rappresentate dall’aumento delle piattaforme OTT (Over-The-Top) e dal crescente interesse per i servizi di video on demand (VOD). Queste innovazioni hanno portato a un cambiamento significativo nel panorama dei media e dell’intrattenimento, ma hanno anche presentato diverse sfide relative all’inventario pubblicitario, all’audience e alla misurazione certificata. Abbiamo chiesto a tal proposito un parere a Giovanni Pio Gravina, Founder dell’azienda digitale milanese Publicom

Cosa sono le piattaforme OTT e VOD?

Prima di entrare nel vivo dell’argomento, è fondamentale comprendere cosa siano le piattaforme OTT e VOD. OTT si riferisce a servizi che consegnano contenuti audiovisivi attraverso Internet, bypassando la distribuzione tradizionale come la televisione via cavo o il satellite. Queste piattaforme offrono ai consumatori la libertà di scegliere quali contenuti desiderano guardare e quando farlo, poiché possono essere fruibili su dispositivi connessi come smart TV, tablet, smartphone e console di gioco.

D’altra parte, il Video On Demand (VOD) permette agli utenti di accedere ai contenuti video in qualsiasi momento, a differenza della trasmissione televisiva tradizionale, in cui lo spettatore è vincolato a un palinsesto predefinito. Grazie al VOD, gli spettatori possono vedere film, serie TV e altri contenuti in base alle proprie preferenze e necessità.

La prima sfida: l’inventory pubblicitario

L’interessante successo di piattaforme OTT e VOD ha attirato gli inserzionisti che desiderano raggiungere un pubblico sempre più vasto e frammentato. Tuttavia, questo ha creato una competizione feroce per lo spazio pubblicitario disponibile, soprattutto nelle piattaforme più popolari. L’elevata richiesta di spazi pubblicitari ha portato ad aumenti dei costi e a una diminuzione dell’inventario disponibile, rendendo difficile per alcuni inserzionisti raggiungere la loro audience target con budget limitati.

Per affrontare questa sfida, è necessario implementare strategie pubblicitarie innovative, come l’advertising mirato in base ai dati dell’utente e la sponsorizzazione di contenuti originali. Inoltre, gli inserzionisti dovrebbero essere aperti a esplorare nuove piattaforme meno conosciute che potrebbero offrire opportunità di pubblicità più vantaggiose.

La seconda sfida: l’audience

Uno dei vantaggi delle piattaforme OTT e VOD è la capacità di raccogliere dati dettagliati sugli spettatori, consentendo agli inserzionisti di indirizzare gli annunci in modo più preciso e personalizzato. Tuttavia, ricorda Gravina, l’ottenimento di dati accurati sull’audience può essere una sfida in sé. Le persone che utilizzano servizi OTT e VOD possono accedere ai contenuti attraverso una vasta gamma di dispositivi e app, il che rende difficile per gli inserzionisti ottenere una visione completa e unificata dell’audience. Inoltre, alcuni utenti possono scegliere di disabilitare le impostazioni di tracciamento dei dati per motivi di privacy, riducendo ulteriormente la disponibilità di informazioni precise sull’audience.

Per superare questa sfida, è fondamentale sviluppare nuovi modelli e metodi per l’analisi dei dati, affinare le tecniche di segmentazione e assicurarsi di rispettare rigorosi standard di privacy dei dati per guadagnare la fiducia degli spettatori e ottenere dati pertinenti.

La terza sfida: le misurazioni certificate

Nel mondo delle piattaforme OTT e VOD, l’importanza delle misurazioni certificate è fondamentale per dimostrare l’efficacia delle campagne pubblicitarie agli inserzionisti e per avere un quadro chiaro dell’engagement degli utenti. Tuttavia, la mancanza di standard uniformi per le misurazioni ha portato a una certa incertezza riguardo all’effettiva portata delle campagne pubblicitarie e all’engagement degli utenti. La mancanza di misurazioni certificate può scoraggiare gli inserzionisti dall’investire in queste piattaforme o spingerli a utilizzare criteri di valutazione non sempre affidabili.

Per affrontare questa sfida, conclude Gianpio Gravina, gli attori coinvolti devono collaborare per stabilire standard comuni per la misurazione dell’audience e dell’efficacia delle campagne pubblicitarie. Organismi di certificazione indipendenti possono svolgere un ruolo chiave nell’assicurarsi che le misurazioni siano accurate e affidabili per tutte le parti coinvolte.

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