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Cos’è un impianto autoclave? Avere l’acqua in casa sembra una cosa naturale e scontata nei nostri giorni. Ci facciamo la doccia, ci laviamo viso e mani, puliamo con acqua corrente frutta e verdura, laviamo piatti a mano o in lavatrice, laviamo l’auto con il tubo davanti casa etc.
Facciamo tutte queste cose in automatico e senza pensarci ma….fermati un attimo e rifletti…come è possibile avere con tanta facilità accesso all’acqua all’interno di un’impianto idraulico? Grazie all’autoclave!
Impianto autoclave: cos’è
Facile far scorrere in discesa vero? Ma prova a far arrivare la stessa acqua in salita…impossibile senza un sistema che riesca a spingere l’acqua per esempio verso i piani più elevati di un edificio.
Ebbene il compito dell’autoclave è proprio quello di aumentare la pressione dell’acqua (ovviamente si tratta di acqua potabile) per permettergli di arrivare li dove deve a prescindere dal fatto che l’abitazione o il locale sia collocato a piano terra, interrato o semi interrato o ai piani superiori.
Come è possibile tutto ciò? Cerchiamo di scomporre l’autoclave per capire come e fatto ogni elemento:
- Pompa elettrica: la pompa serve a spostare i liquidi, in questo caso l’acqua, che viene veicolata attraverso i tubi dell’impianto idraulico. Affinché lo spostamento dell’acqua sia abbastanza forte da raggiungere ogni piano e ogni punto dell’impianto idraulico, c’è bisogno di una pressione abbastanza elevata e la pompa elettrica serve proprio a questo, a far si che la pressione idrica si innalzi al punto giusto.
- Il pressostato: serve ad accendere la pompa elettrica e a regolare la pressione in modo ottimale a seconda delle specifiche necessità.
- Il serbatoio: abbastanza facile capire il significato di questo elemento vero? Serve a contenere l’acqua accumulata. Avere questa riserva d’acqua, preziosa come un tesoro, è fondamentale perché potrebbe succedere in particolari situazioni che la rete di distribuzione idrica non eroga più l’acqua e quindi si potrà attingere alla riserva di acqua conservata nel serbatoio dell’impianto autoclave
- Il contenitore a pressione (polmone autoclave): agisce un po’ come farebbe un polmone che conserva e distribuisce l’aria e quindi la sua funzione è simile ad una camera d’aria.
Come funziona un impianto autoclave
Come abbiamo menzionato sopra, un impianto autoclave è dotato di “polmoni” o camere d’aria che contengono aria in pressione. Una volta che si è accesa la pompa elettrica l’acqua viene spinta e inviata al serbatoio.
A questo punto all’interno del serbatoio l’aria viene compressa e di conseguenza avviene un innalzamento della pressione. Quando la pressione raggiunge il limite stabilito dallo standard dell’autoclave, la pompa elettrica si spegne automaticamente.
A quel punto se apri un rubinetto collegato con il serbatoio dell’autoclave, noterai una riduzione della pressione. Questa si abbassa perché il volume dell’aria compressa all’interno del serbatoio si è innalzata.
Quindi dopo pochi secondi ecco che vedi uscire miracolosamente l’acqua dal rubinetto. Insomma niente di miracoloso ma tanto ingegno da parte di colui che ha inventato l’autoclave; Papin Denis.
Come funziona il pressostato dell’autoclave
Potremmo definire questo dispositivo un regolatore, che in base a quanta pressione è presente, apre e chiude in modo automatico un contatto elettrico.
Come viene stabilito il momento in cui deve avvenire l’apertura o la chiusura del contatto elettrico? Dipende dal tipo di impianto autoclave e sopratutto dal modo in cui è stato tarato dalla fabbrica produttrice.
Cosa succede quando la pressione è troppo bassa?
La pressione bassa manda a riposo o in vacanza, per così dire, il contatto elettrico che rimane chiuso, la pompa elettrica invece rimane accesa.
Cosa succede se la pressione aumenta?
Nel momento in cui avviene un aumento di pressione l’autoclave è dotato di un sistema di leve che viene messo in movimento dalla membrana. Il contatto elettrico necessità di un supporto ed è la leva a darglielo restando bloccata finché un’altra leva, ossia quella che la comanda, la supera.
In questa fase puoi notare che la pompa elettrica rimane spenta mentre il contatto elettrico è rimasto aperto.
Variazione di pressione del pressostato
Il pressostato è dotato di due dati per regolarlo e la pressione varia a seconda di come vengono spostati. I dadi servono ad anticipare o ritardare la chiusura del contatto elettrico e questo meccanismo varia a seconda di come si muovono i dadi. Nel momento in cui avviene una riduzione della pressione il primo dado porterà verso l’alto o verso il basso il suo punto di intervento.
Tutto è collegato anche la pompa elettrica che in base a come si muovono i dadi verrà avviata o ritardata e manterrà il valore della pressione basso.
Quando la pressione aumenta entra in gioco il secondo dado agendo sulla disinserzione. In sostanza fa una sorta di danza per mantenere alti i valori della pressione. Il punto di intervento si alza e si abbassa quando si verifica un aumento di pressione e la chiusura del contatto con il conseguente spegnimento della pompa elettrico viene anticipato o ritardato.
Conclusioni
In conclusione la prossima volta che apri il rubinetto dell’acqua e la vedi scorrere abbondante ricorda che dietro tutto questo c’è il lavoro dell’impianto autoclave!