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Il titolo della Niantic tra grandi certezze e una grossa novità chiamata realtà virtuale

Sembra ieri quando la società di sviluppo di software statunitense Niantic decise di lanciare sul mercato videoludico un prodotto a suo dire rivoluzionario, eppure sono passati ben 4 anni da allora. Era il 2016, per l’esattezza il 6 luglio 2016, data in cui vide la luce Pokémon Go che con il tempo effettivamente si è rivelato essere un prodotto rivoluzionario. Grazie all’utilizzo sempre maggiore della realtà aumentata, ossia di una tecnologia che aggiunge elementi digitali alla realtà, pian piano è riuscito a convincere tutti. Oggi con questo capolavoro ottimamente fruibile da smartphone, smartphone che è divenuto un imprescindibile compagno di vita quotidiana dove scaricare i più bei giochi messi a disposizione dai vari store, è possibile non solo catturare Pokémon di prima, seconda, terza, quarta e addirittura quinta generazione ma anche sfidarsi con altri allenatori, lanciarsi in raid di gruppo e affrontare missioni di ogni tipo con tanto di interessanti ricompense. Queste le principali certezze di Pokémon Go che per rimanere sulla cresta dell’onda dovrà presto introdurre alcune novità come potrebbero essere elementi di realtà virtuale.

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Puntare sulla realtà virtuale per stupire ancora

Sono passati 4 anni dal lancio di Pokémon Go, videogioco free-to-play per smartphone in cui la realtà aumentata riveste un ruolo fondamentale nell’esaltare un gameplay e una game-experience già di per sé di ottima qualità, ed è giunto il momento di capire quale sarà il futuro di questo capolavoro che all’inizio non convinceva totalmente il grande pubblico perché macchinoso e ripetitivo. Secondo noi la Niantic, dopo aver recentemente accelerato per quanto riguarda i Community day, potrebbe pensare di offrire l’opportunità di verificare, live, quali tipologie di Pokemon sono presenti in una determinata zona della città (piazza centrale, periferia ecc.), in modo da evitare agli allenatori di macinare inutilmente chilometri a piedi nella vana speranza di catturare l’”esserino” mancante per arricchire la collezione, oppure puntare forte sulla realtà virtuale, come già accade con gli e-sports e come non è accaduto (ahinoi) con gli occhiali VR di Sega e Virtual Boy. Ok, ma in che modo? Ad esempio rendendo un incontro tra allenatori più reale, quasi fossimo noi in prima persona a vendere cara la pelle contro il nostro avversario. Più facile a dirsi che farsi, vero, però il futuro viaggia verso un utilizzo sempre maggiore della V/R e Pokémon Go di sicuro non può permettersi di perdere questo treno. D’altronde questo videogioco, anche se chiamarlo semplicemente videogioco non è correttissimo visto che è un ibrido di ultima generazione che fa sue le migliori caratteristiche dei GdR e degli action game, è nato con l’intento di stupire, e cosa c’è di meglio per stupire se non impiegare finalmente la realtà virtuale? La tecnologia ha fatto passi da gigante in poco più di un ventennio, quindi aspettiamoci di tutto, anche che Pokémon Go, per essere goduto appieno, utilizzi un giorno speciali smart glasses. A dire il vero se ne era già parlato lo scorso anno quando si vociferava di un possibile accordo tra Niantic e Qualcomm per la realizzazione ad hoc e la successiva distribuzione di tale strumentazione. Perché alla fine sembra non essersene fatto più nulla? Questo non lo sappiamo anche se difficilmente l’idea smart glasses è stata accantonata del tutto. Vuoi forse vedere che Niantic sta aspettando di spegnere la candelina numero 5 per sorprenderci come nel 2016, anno in cui da allenatori di Pokémon da poltrona davanti alla televisione siamo diventati allenatori a tutti gli effetti?

Un nuovo algoritmo per la presenza dei Pokémon sulla mappa?

Magari è solo un sogno, ma se oltre alla realtà virtuale i programmatori della Niantic decidessero di creare un nuovo algoritmo per la presenza dei nostri cari e amati Pokémon sulla mappa? Come sapete, le buffe creature mitologiche, rese famose dalla Nintendo, quando si mostrano a noi allenatori sono le stesse per tutti. E se invece in un futuro non troppo lontano non dovesse essere più così? Non sarebbe forse un’idea rivoluzionaria, magari difficile da trasformare in realtà, come è stato ed è tutt’oggi rivoluzionario il videogioco Pokémon Go?

 

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