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L’arterite di Horton è una malattia vascolare, che affligge pericolosamente le pareti dei vasi sanguigni. Questa patologia, non sempre facile da riconoscere, provoca l’infiammazione delle arterie del cranio che portano il sangue alle tempie, le guance e al collo; motivo per cui è conosciuta anche come arterite temporale o arterite a cellule giganti.
I sintomi di questo morbo si aggravano con il passare del tempo, fino a provocare menomazioni sensoriali o addirittura esiti infausti. È per questo che si raccomanda la diagnosi precoce in centri altamente specializzati, come https://lamadonnina.grupposandonato.it/.
Ora vediamo in dettaglio cosa comporta questa forma d’arterite e come si può curare.
Arterite di Horton: cause e sintomi
La malattia di Horton è un’infiammazione cronica del rivestimento delle arterie, soprattutto quelle di grosso e medio calibro che portano il sangue alla testa, al collo e alla parte superiore del corpo. Lo stato infiammatorio induce l’allargamento dei vasi e il loro gonfiore ne restringe lo spazio interno, riducendo così la quantità di sangue che può passare e raggiungere i tessuti.
A oggi le cause sono sconosciute, però ci sono fattori genetici e ambientali che ne favoriscono l’insorgenza. Infatti, l’arterite di Horton è più diffusa negli Usa e in Europa del nord, in special modo fra i popoli della Scandinavia. Di solito il problema si presenta negli over 55, nella maggior parte dei casi donne.
I sintomi più ricorrenti sono mal di testa pulsante, dolore al cuoio capelluto, disturbi visivi, dolorabilità e gonfiore alle tempie, dolore alla mandibola e alla lingua durante la masticazione. Non mancano casi che accusano anche febbre, perdita di peso, malessere e affaticamento. Talvolta di arterite di Horton si muore, perché il gonfiore vascolare è tale da bloccare il necessario apporto di sangue al cervello o ad altri organi vitali.
Come diagnosticare l’arterite temporale
Diagnosticare la forma di vasculopatia in questione in fase precoce è veramente importante per alleviare i sintomi, rallentare in modo considerevole o addirittura bloccare il decorso della malattia, minimizzando l’impatto dell’arterite di Horton sulle aspettative di vita.
Identificare questa patologia può essere molto complicato per la compresenza di svariati sintomi confondibili con altre condizioni, per cui la diagnosi segue vari step. Il medico comincia con l’esame obiettivo delle condizioni fisiche generali e delle arterie temporali, osservando la reazione di queste ultime al tocco esperto. In caso di sospetta arterite lo specialista ordinerà degli esami del sangue per constatare il livello d’infiammazione.
Qualora i risultati dessero esito positivo verrà chiesta la biopsia del vaso, ossia il prelievo di un piccolo campione della parete arteriosa per essere analizzato in laboratorio al fine di confermare la diagnosi.
Come trattare l’arterite a cellule giganti
Il trattamento con alte dosi di corticosteroidi è solitamente molto efficace, e può cominciare anche in attesa della biopsia. La durata può essere di molti mesi, con dosaggi che vengono tendenzialmente diminuiti nel tempo.
La tempestività è fondamentale per permettere di arrivare alla perdita della vista, oltre all’insorgenza di ulteriori condizioni che possono portare alla polimialgia reumatica.
L’Arterite di Horton può tornare dopo un anno?